#28 Spie in redazione
Benvenuti alla newsletter dedicata al canale video di Limes con anticipazioni e approfondimenti
Anticipazioni
A partire dal 30 dicembre sarà in edicola, in libreria e online per gli abbonati digitali il nuovo volume di Limes 12/23 “Svizzera, la potenza nascosta”. Sul canale ne cominceremo a parlare dai primi di gennaio.
Spie nella redazione di Limes
Ne sono arrivate almeno quattro, forse di più. I quattro agenti di cui c'è certezza, sono arrivati, in tempo diversi, all'inizio del percorso trentennale della rivista. Quella che per l’epoca era una novità nel panorama editoriale e culturale italiano, così diversa dalle altre riviste, attirò l’interesse di diversi servizi di intelligence, che nel 1993 guardavano con attenzione all’Italia travolta dalla fine della guerra fredda e dalla crisi di tangentopoli, ma così importante per la sua collocazione geografica.
Come scrive Lucio Caracciolo all'inizio dell'editoriale di Limes 11/23 “Le intelligenze dell'intelligence”, che ancora trovate in edicola e libreria e on line per gli abbonati digitali, i 4 cavalieri dell'Apocalisse, come li definisce il direttore, si presentarono in redazione in tempi diversi: un iraniano (anzi persiano), un americano, un israeliano e un italiano. E Caracciolo ne scrive perché rappresentano anche quattro modi diversi di fare intelligence, argomento centrale del volume e al cui interno trovate anche un aggiornamento sulla Guerra Grande e Gaza. Rinviamo all’editoriale la spiegazione dei quattro modi diversi di fare intelligence e di quale tra questi quattro è il modo più adatto alla situazione attuale.
In primo piano
I 30 anni di Limes sono stati celebrati in una giornata di studio alla Camera dei Deputati, la cui registrazione è qui. Come nello stile del direttore non è stata una rievocazione del passato o una autocelebrazione ma un approfondimento dell'attualità geopolitica.
A dicembre si è concluso anche il corso 2023 della Scuola di Limes, che ha completato il suo terzo anno. Sono già aperte le iscrizioni al corso 2024. Trovate tutte le informazioni sul sito dedicato.
Musica e geopolitica
Il 13 dicembre ho poi partecipato a Vicopisano, vicino a Pisa, a un evento di musica e geopolitica. Io e il prof. Martinelli abbiamo parlato della figura di Gil Scott Heron, dell’uso della geopolitica come mezzo per capire una società, e in particolare gli Stati Uniti, della musica come strumento di potere (soft power) e dell’attuale crisi Usa per molti versi simile alla crisi che gli States hanno attraversato negli anni ‘60 e ‘70. Un grazie ad Andrea Vescio, organizzatore della serata e moderatore dell’incontro. Dopo di noi si è tenuto il bellissimo concerto jazz di Silvia Bolognesi e la sua band, “Is that Jazz? Celebrating the influences of Gill Scott Heron”.
Per me è stata una seconda tappa lungo il percorso, che mi piacerebbe proseguire, su musica e geopolitica, che si è aperto con l’incontro al Porretta Soul Festival di quest'estate (qui la registrazione).
Durante queste feste il canale si prende una pausa, ma fino a un certo punto. Sarà occasione per completare la pubblicazione di tutti gli eventi del Festival di Genova 2023, compresi i panel in lingua originale.
Tutti i video del festival li trovate (e troverete) nella playlist dedicata:
►https://bit.ly/Genova23_LimesFestival
Vi ricordo le playlist dedicate con tutti i video su:
Guerra in Ucraina / Guerra Hamas Israele / Usa vs Cina
Questa puntata della newsletter è stata scritta ascoltando Gil Scott Heron - The Revolution Will Not Be Televised- (link a youtube)
Alla prossima!
Alfonso Desiderio
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